Le origini sono incerte. Si sa tuttavia che era già dal 1330,
apprezzato come animale da compagnia presso i reali del Siam (la attuale Thailandia),
da cui appunto, il nome Siamese.
Fra le rovine di Aythia, la capitale di questo regno, è stato trovato un antico libro "Tamra Mew" ovvero "I Poemi del gatto", databile tra il 14° ed il 18° secolo, nel quale sono stati ritratti questi gatti dallo splendido mantello.
Sembra infatti che questi gatti fossero talmente considerati
dai regnanti, che era proibito esportarli senza la loro autorizzazione;
erano gatti sacri,allevati dai sacerdoti come guardiani dei templi.
Il Thai, o Siamese originale, veniva chiamato Wichien-maat, si distingueva per il suo aspetto, con le punte scure e gli occhi azzurri, rispetto agli altri mici dell'Antico Siam.
La Storia
Alla fine del 1800 furono portati in Europa due splendidi gatti provenienti dal lontano Siam,
avevano degli intensi occhi azzurri, con le punte
del mantello nere ed il corpo color avorio.
I primi gatti Siamesi.
Con il loro aspetto elegante
e la personalità spiccata, conquistarono in fretta
il cuore degli appassionati e degli allevatori.
Il primo standard di razza è dovuto ad Harrison Weir.
Il clima diverso e le due guerre mondiali ridussero
notevolmente il numero degli esemplari, così dal
1950 iniziò una nuova selezione.
Gli allevatori
iniziarono a preferire gatti dalle forme sempre più
affusolate, fino ad arrivare all'odierno Siamese
dalle linee estremizzate.
Altri, fortunatamente, continuarono ad
allevare l'antico tipo di Siamese.
Così il Siamese "vecchio tipo" divenne quasi introvabile
ed è ad oggi ancora a rischio di estinzione.
Nel 1988 fu fondato il WCF (World Cat Federation), la Presidente Mrs Anneliese Hackmann durante una visita in Russia, volta a fondare i club WCF locali, vide che lì i gatti Siamesi avevano in maggioranza mantenuto la morfologia del primo tipo di Siamese quindi ormai, per tutte le altre Federazioni feline del mondo, decisamente fuori standard.
Nel 1990 la Presidente del WCF decise di salvare il primo tipo di Siamese dall'estinzione e di porre fine alla confusione che vedeva due diversi tipi di gatti Siamesi,
il tradizionale con la prima morfologia in Russia e quello moderno dalla morfologia diversa e più allungata nel resto del Mondo.
Così in Russia per prima e poi in Europa censì questi antichi gatti rendendo loro i capostipiti di una nuova razza
e diede loro il nome di Thai, come l'odierna terra di Siam che oggi si chiama Thailandia.
L'obbiettivo del Thai in WCF è il primo tipo di Siamese, chiamato "Tradizionale", di fine 1800 e fino agli Anni '40 del Novecento.
Di fatto, questi gatti rinunciarono alla loro genealogia ed al venire chiamati Siamesi, per ripartire come Thai, per salvarsi dall'estinzione.
In Italia alla fine degli anni '90 dello scorso secolo, si stava facendo un percorso parallelo, dove erano stati scelti dei gatti colourpoint, dalla morfologia simile ai primi Siamesi
e che vennero chiamati Creme Caramel.
Quando nel 1998 nelle expo WCF arrivarono dalla Russia e dalla Germania i primi Thai, il Creme Caramel venne messo da parte, per continuare il percorso solo con la razza Thai.
Da allora alcuni allevatori si sono impegnati a ricostruire nuove
generazioni di Thai, perchè questo meraviglioso gatto non andasse perduto.
Dal 2010 il Thai è stato riconosciuto anche in TICA, ma con uno standard differente,
che fa assomigliare il Thai più ad un Siamese della fine degli Anni '50 fino ai '70 del Novecento,
dal muso più lungo dei primi Siamesi (è ammesso il profilo diritto), dalle orecchie più grandi e dalle forme più allungate.
Il Thai ha ora nuovamente il posto che spetta lui non solo nei cuori delle persone,
ma anche nei riconoscimenti
che ottiene sui palchi delle
esposizioni!